Cenni storici: L’attuale centro abitato sorge non molto distante dall’antico sito preromano di Trebula Mutuesca, come dimostra la presenza di alcune cinte costruite in opera poligonale con blocchi di calcare rozzamente sagomati su alcune alture site nei pressi dell’insediamento romano.
Una interessante notizia sul tipo di colture praticate a Trebula è contenuta in un passo dell’Eneide (VII, 711), nel quale Virgilio ricorda i valorosi soldati dell’olivifera Mutusca (Ereti manus oliviferaque Mutuscae). Un paesaggio agrario dominato dagli oliveti, assunti dal poeta latino a simbolo dell’ager trebulanus.
La divinità però maggiormente venerata a Trebula era senza molti dubbi la dea Feronia. Una divinità con un culto ampiamente diffuso, sempre nell’area centroitalica, da Rimini fino a Terracina, da ricordare subito al di là del Tevere il santuario principale della dea, Lucus Feroniae, e legato all’agricoltura ed alla fertilità.
Numerose sono le dediche a Feronia ritrovate nell’area dell’antica Trebula.
E’ probabile che il tempio dedicato a Feronia sorgesse nei pressi della Chiesa di S. Vittoria, dove fu individuato e scavato a due riprese negli ultimi decenni un deposito votivo, dal quale furono recuperati numerosi reperti, tra i quali un cospicuo numero di teste in terracotta, parti anatomiche, statuette zoomorfe ed una notevole quantità di ceramica a vernice nera, materiali del tutto simili a quelli di area romana.
Questi reperti sono tutti databili con una buona approssimazione alla prima metà del III secolo a.c., non molto dopo quindi la definitiva conquista della Sabina, avvenuta, come si è già detto più volte, nel 290 a.c., ed è probabile che attestino il fiorire dell’abitato in seguito all’arrivo degli assegnatari romani.
Le strutture urbane di Trebula Mutuesca si sviluppano su tre colline distanti circa un Km e mezzo dall’attuale Monteleone, il Colle Foro, il Colle Castellano ed il Colle Diana, e sul pianoro racchiuso tra le tre alture, denominato il Pantano. In tutta l’area sono visibili i resti di imponenti strutture pertinenti al piccolo municipio. Alcuni saggi di scavo compiuti sullo scorcio degli anni ’50 hanno riportato in luce parte dell’anfiteatro e delle terme. Recentemente sono ripresi gli scavi nell’anfiteatro che è stato per la gran parte riportato alla luce.
Una intensa attività edilizia dovette svilupparsi intorno al II secolo d.c., tanto da dare una connotazione monumentale all’insediamento. Questa attività edilizia è stata posta in connessione con il desiderio di una potente famiglia della zona, che possedeva ampi territori, i Bruttii Praesentes e della moglie di uno di loro, Laberia Crispina, patrona del municipio, di mostrare la compiuta ascesa sociale e la loro liberalità, contribuendo grandemente alle trasformazioni e modificazioni delle strutture urbanistiche della città. Un consistente numero di informazioni sulla vita pubblica del piccolo municipio sabino può essere ricavata da un cospicuo corpus di iscrizioni riutilizzate nella costruzione della Chiesa di S. Vittoria.
Frazione è Ginestra Sabina, la cui prima citazione risale al 1083 ma la fondazione del castello è sicuramente antecedente. Da visitare sono la Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Evangelista, la Torre del ‘500 e la Chiesa di Santa Maria.
Ricettività
Azienda agrituristica De Luca Felli Via Colle Gioiello 2
Azienda agrituristica La casa di campagna Loc. Madoni
Villa Sara bed&breakfast Via Colle Gioiello n. 45
Ristorante - Il giardino - Via dei Sabini tel. 0765884571
Farmacie
Farmacia Borgacci d.ssa Ilaria, Via Lucio Mummio, 9 tel 0765884266
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